martedì 10 aprile 2007

Vera primavera


A sorpresa due giorni in Liguria, su per balze, a mettere il naso tra gli odori degli orti. Mi ci voleva.
Tripudio dei sensi: il sole caldo ma che non scotta ancora, l'aria fresca che accarezza, i ciliegi fioriti. Zagare e glicini e gelsomini, e chi più ne ha più ne metta. I pitosfori pronti a esplodere e saturare le prossime notti di dolcezza. Senza di me, ahimè, ahimè.
Nell'orto di Villa Kef mangio dalla pianta i piselli dolci come caramelline. Nel giardino di altri amici le arance e i mandarini rimasti ancora sull'albero dalla passata stagione. Nei prati trovo gli asparagi selvatici e i germogli di rovo e la menta e la melissa. Nel tempo di una scarpinata furtiva in cima alla collina, rubo senza pentimento in un orto mal custodito, e porto a casa un mazzo di maggiorana, origano, timo, salvia e rosmarino. Finiranno a profumare il mio sale quotidiano. Quattro limoni veri me li regala la nostra padrona di casa. Ah, non avere un giardino, proprio io, che ingiustizia.
In città guardo in alto e vedo continuamente terrazze vuote, deserte di piante, desolate, in un angolo l'armadietto per le scope e la scala, il condizionatore e lo stendipanni. Distese di piastrelle spazzate. Terrazze possedute da sciagurati, terrazze che potrebbero - che dovrebbero, perdio! - essere fiorite, con un tavolino fuori per le cene d'estate. Ma come vive la gente? Ma siamo pazzi? Esproprio, quello ci vorrebbe!

Per voi, un bouquet di limoni un po' mostruoso, direttamente dalla pianta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho un terrazzo da riconvertire in abitabile...interessa?

Esmé ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Esmé ha detto...

C'è posto per il mio fico? Ha sei anni ed è alto 45 cm.

Stai attenta a non sollecitare troppo la squatter che è in me.