mercoledì 31 dicembre 2008

Cenino di Capodanno. Festeggiamento Singol(are)

Massì. Regredire felicemente, e riderci su. Tanto non mi vede nessuno...
Auguri.

domenica 28 dicembre 2008

Reportage della Vigilia


Sono contenta. L'anno scorso avevo capito che cominciavo ad essere in grado di servire una cena di livello più che accettabile, quindi quest'anno ero più fiduciosa. Ho lavorato parecchio, e la maggior parte del lavoro come sempre è stata quella della manovalanza sul dettaglio: tirare la sfoglia, pelare gli spicchi di arancia al vivo, tagliuzzare e candire le scorzette, ripienare ovetti e pomodorini. Molte ore. Del coordinamento sono soddisfatta: tenuto conto che ho fatto anche due tipi di pane e la pasta fresca, sono riuscita a incastrare bene tutte le fasi di preparazione anticipata, e a farmi trovare all'arrivo degli ospiti decentemente abbigliata, senza bigodini e con le candele accese; e anche a non passare troppo tempo in cucina tra una portata e l'altra, lasciando gli ospiti a smollicare nervosamente palline di pane sulla tovaglia.
Questi per me sono successoni, che sono abituata a non dare affatto per scontati.
Sono stata anche in grado di scaravoltare il menu all'ultimo momento, a spesa già fatta, quando si sono aggiunte tre persone last minute: qua si vede la tempra della cuoca!
E sono stata così felice di questi amici carissimi sulla cui presenza non avevo contato più di tanto... hanno enormemente contribuito a fare di questo un Natale sereno, piacevole e senza troppi magoni.
Ma veniamo al reportage.
Con l'aperitivo, erano d'obbligo le Finte ostriche, e noi agli obblighi ci pieghiamo rispettosamente.

A tavola, qualche antipastino: Uova di quaglia spumose al lompo e Prugne ripiene di fois gras vestite di pancetta.


Un antipasto più robusto: Zeppole fritte alle alici e alla ricotta (a cura della Armida, valorosa friggitrice in trasferta)


Primo (e Unico): Tagliolini al nero di seppia con capesante, gamberi e asparagi


Il secondo l'abbiamo saltato perché la cosa si faceva lunga. Per cui il contorno (Pomodorini ripieni con panure all'acciuga) sono rimasti soli soletti, ma non per questo trascurati.


e lo sciacquapapille (Insalata di arance e finocchi) è andato in coda.


Apoteosi: Marquise al cioccolato fondente e fior d'arancio, servita con panna fresca e scorzette d'arancia candite.
Ecco, ho anche imparato che sono capace di fare un dolce davvero buono. Perché lo era, parbleu se lo era. Per la presentazione, ecco, magari studio ancora un po'.

E adesso non vorrete mica le ricette, spero.

giovedì 11 dicembre 2008

Super-ciambelle turche

Nel merendaperitivo di sabato scorso (che il nazietologo mi perdoni) erano comprese anche queste ciambelle, che avevo in mente da anni di preparare secondo la ricetta di Lokum (domatrice di lieviti, nonché cerimoniera dell'inessenziale ludico-mangereccio).
Si chiamano Acma (ci andrebbe un trattino sotto la c, ma la mia tastiera non parla turco), e vengono da Istanbul.
Non so come mai ho aspettato tanto: sono meravigliose.
E sono anche facili. E sono anche rapide. Dietetiche proprio no. Insomma: perfette per godere e anche per fare bella figura. Dato che le feste, con il loro carico di tristezze, si avvicinano e cresce il bisogno di cose belle e buone, mi sembra il momento adatto per ciambellare con ottomana e rilassata sensualità.

Per 12 ciambelle:
  • 20 gr di lievito di birra fresco
  • 500 gr di farina 0
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaino di malto
  • 250 ml di latte
  • 80 gr di burro
  • 10 gr di sale
  • 40 gr di zucchero (che io ho ridotto a 20, e ho fatto bene: il gusto troppo dolce sarebbe stato eccessivo)
  • burro extra per spennellare
  • un tuorlo d'uovo per spennellare
  • semi di sesamo
  • semi di cumino nero
  • olive nere snocciolate o pasta di olive nere
Sciogliere il lievito e il malto con una parte del latte intiepidito.
Impastare tutti gli ingredienti fino ad avere una pasta liscia e setosa che andrà messa a lievitare, coperta con della pellicola trasparente fino a che raddoppia.
Dividere in 12 palline di peso uguale.
Aiutandosi con un matterello stendere ogni pallina cercando di mantenere una forma rotonda del diametro di circa un palmo. Spennellare di burro fuso intiepidito.
Cospargere con le olive snocciolate e spezzettate o la pasta di olive, e arrotolare su se stessa la pasta cercando di ottenere un rotolo piuttosto stretto.
Tenendo in mano le estremità del rotolino allungarlo un pochino torcendolo, e unirle per creare la ciambella.
Mettere sulla placca del forno su carta da forno, e lasciar lievitare una mezz'ora.
Prima di infornare (forno preriscaldato a 200°) spennellare con del tuorlo d'uovo e cospargere con abbondante sesamo e di cumino in semi.
Cuocere circa 20 minuti.
A proposito: con il lonzino del post qua sotto ci stavano benissimo, anche se credo sia un accostamento assolutamente blasfemo.

domenica 7 dicembre 2008

Lonza di maiale speziata

Ecco cosa c'era nel pacchettino-sorpresa della settimana scorsa (Renzo, it's for you-huuu!).
Cerimoniosamente spacchettata nel corso di un merendaperitivo ha fatto, è il caso di dirlo, la sua porca figura. Consiglio vivamente di mettersi all'opera, perché è una ricetta di quelle a minimo sforzo e massima soddisfazione. E spesa trascurabile, che non guasta.
La ricetta è quella suggerita dal Cavoletto di Bruxelles (grazie Cavoletto), con sostanziosi rimaneggiamenti nelle proporzioni degli ingredienti e nei tempi. Conto di rimaneggiare ancora, nella prossima edizione.
Comunque, se volete il vostro lonzino personale, fate così:
Procuratevi
  • un pezzo di lonza di maiale di circa un chilo
  • 500 gr di sale fine
  • 300 gr di zucchero
  • abbondanti spezie secche
Con un coltello affilato ripulite il pezzo da grassi e pellicine. Mescolate sale e zucchero in una bacinella con coperchio ermetico, e immergete la carne in modo che ne sia ben ricoperta. Mettetela in frigo, e tenetecela almeno tre giorni, girandola ogni tanto. Dico almeno, perché io la prossima volta ce la lascio anche cinque giorni.
Passando il tempo, vedrete che la carne rilascerà i succhi, e si troverà immersa in una specie di orribile poltiglia: è giusto che accada.
Estraetela dalla fanghiglia, lavatela bene e asciugatela benissimo. Sarà diventata duretta e gommosa, assai bruttina da vedere. Anche questo va bene così.
Legate il pezzo con lo spago da cucina, per dargli una forma regolare.
Scegliete le vostre spezie: io ho messo un miscuglio di misteriose erbe comprate a Campo De' Fiori, rinforzato con parecchi semi di finocchio e del peperoncino secco. Ma nulla vi vieta di metterci quello che vi piace: pepe nero e kummel, per esempio, mi parrebbe adattissimo alla lonza. Massaggiate la carne a lungo con le spezie, e poi rotolatecela facendole aderire in modo che si formi una "impanatura" bella spessa. Avvolgete nella carta da cucina, chiudete perbene e rimettete in frigo per un'altra settimana.
Fine della preparazione. Facile, no?
Ve la mangiate a pranzo con una insalatina misticanza, o a merenda in un bel panino, magari integrale.