C'era chi si pagava i pasti in trattoria disegnando opere immortali sui tovaglioli. Chi accettava polli e uova in cambio dell'alzataccia notturna per far nascere un bambino. Uno aiutava il vicino a spaccare legna, e in cambio riceveva del formaggio o un bel tocco di lardo. Anche il cane faceva la guardia alle pecore, per la sua ciotola di zuppa. Tempi civili.
E io?
Niente. Io niente. Io qua, derelitta e tapina, a mangiare freddo perché prima c'era da fare la foto. A spiattellarvi le mie disavventure gastroesistenziali e le mie patetiche intimità, sforzandomi come una bestia per infiocchettarle anche con una parvenza di humor, o almeno di brio, così ridevate e poi vi sentivate meglio, al confronto.
E non parliamo delle mirabolanti ricette che hanno innalzato vertiginosamente la qualità della vostra vita quotidiana, mentre io ingrassavo come un dugongo e poi mi toccavano mesi di nazidieta per espiare - ne sono certa - anche i vostri peccati.
Ricevo da mesi lamentele, suppliche, appelli e pressioni al limite del minaccioso per ricominciare a sollazzarvi. Ma cosa credete, che lo faccia per la gloria? Pfui. La gloria non campa la famiglia, la mia vanità si soddisfa altrimenti e qua c'è una gattina che deve crescere, e mangia come un bove.
Basta! Pensavate, furbacchioni, di andare a scrocco per sempre? Che tanto il web è libero, e allora liberi tutti? Eh no, miei cari, troppo comodo. Io sono una creatura umorale e sensibile e ho bisogno di essere motivata e possibilmente anche vezzeggiata, se no mi deprimo e vi lascio a becco asciutto, come si è constatato in questi mesi.
Quindi, cominciate a pensare a cosa avete di buono in dispensa per compensare i miei prossimi servigi. Mi contento di poco. Due uova di vera gallina, un po' di insalata dell'orto, un mezzo coniglio ruspante, qualche acciuga salata, una bottiglia di Pouilly-Fumé, vedete un po' voi.
Inaugura lodevolmente questa nuova gestione un'offerta che mi sono guardata bene dal rifiutare: per scrivere questo post riceverò da un magnanimo lettore del fois gras di qualità sopraffina, e uno Champagne che se mantiene quello che promette mi aiuterà a onorare il capodanno come merita, e come mi merito.
Per i prossimi, aspetto proposte.
Rotolo di coniglio ai carciofi
Per 2 persone:
- due/tre schiene di conglio disossate (circa 400 gr). Dove si trovano le schiene di coniglio disossate? Io le ho reperite alla Coop, voi magari avete un macellaio serio.
- 5 carciofi
- 60 gr di prosciutto crudo dolce
- timo fresco
- vino bianco
- sale aromatico
Pulire spietatamente i carciofi e tagliarli in quarti, poi ogni quarto in tre: sbianchirli nel micro 3 minuti con due cucchiai d'acqua, o passarli in padella fino a metà cottura.
Spianare le schiene con il batticarne, metterle sul tagliere leggermente sovrapposte. Salare e pepare.
Disporre sopra la carne le fette di prosciutto e metà dei carciofi, aggiungere dei rametti di timo fresco. Arrotolare e legare con spago da cucina.
Riscaldare una teglia in forno a 200° con un velo d'olio. Aggiungere il rotolo. Far colorire girandolo ogni tanto (circa 20 minuti). Aggiungere il resto dei carciofi, altro timo, aggiustare di sale e aggiungere un dito di vino bianco secco, magari un bel vermentino ligure. Portare a cottura (altri 20 minuti).
(Ahimè la ricetta è very light per i gusti del committente - è un po' da signorine, lo so - ma questo mi sono inventata e questo gli tocca).