domenica 22 aprile 2007

Peperoni (again)



A me piace fare la spesa al mercato del sabato. Però, porca miseria, se prendi meno di due chili di qualsiasi cosa ti guardano come se non avere a casa sei bocche da sfamare sia una cosa da infami. Un attentato all'economia nazionale, un fallimento esistenziale, un peccato da scontare mangiando friarielli per tre giorni di fila, zucchine per una settimana, e non parliamo dei 10 carciofi regolamentari, capaci di venire a nausea anche a una carciofaga? carciofofaga? insomma, entusiasta divoratrice di carciofi come la sottoscritta.
I peperoni arancioni, insomma, erano tanti. Ma me li hannno ficcati in braccio con tanto entusiasmo (e il banchista era così carino, diciamolo, con certe ciglia da gazzellone del deserto), che stasera me li ripropongo senza troppe lamentele. Ci impapocchio sopra una salsa tonnata residuale, con tonno, capperi, acciuga dissalata, petit suisse, prezzemolo e harissa.
E la messinscena non è granché, ma parbleau: ho passato la domenica in cucina sì, ma col portatile a studiare i feed rss, i fogli stile css e tutto il resto che bisogna capire per arredare un blogghettino semplice e modesto come questo. Mentre la lavatrice macinava instancabile carichi di golf, che è proprio ora di metterli via.


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao bracchetta, eccomi da te. I peperoni non li assaggio per stasera, che anch'io sono reduce da una domenica di strazzate, lavatriciate e cucina nell'inframmezzo.
Mi pareva di non aver dato troppa attenzione a quest'ultima e verso le 7, a un'ora dall'arrivo dei mei ospiti mi pareva di avere solo intrugliato cose poco riuscite. Ti capita mai? Invece è riuscito tutto buonino. Rifreddo, che era in ballo da ieri; torta di gorgonzola e stracchino, quella lievitata che c'è sul cúcher, simildanubio, insalatona mistona, pizza per le creature, salame al cioccolato. Prosecco e barolo chinato.
La mia amica ha portato il paneer fatto con gli spinaci e la menta dell'orto e un guacamole e un'altra insalata.
Non ha neppure volto il consueto doggy bag che vige nelle nostre cene, così domani anche noi ci ricicliamo.

Ma che bello, si fa salotto sul tuo tavolone? Ho visto che ogni tanto passano anche Noyruccia e la Ste'. Io mi sbrago, neh?!

Esmé ha detto...

ooooh! finalmente qualcuno che mi racconta cosa c'è in tavola da lei!
Ora siamo al completo. E la mia vita da blogger ha un senso.

Mi capita sempre! Il fatto che in genere poi è anche vero. Meno male che rarissimamente ho ospiti.
Comunque, per mettere insieme una cena come quella che dici, io andrei in ansia la settimana prima, e comincerei a preparare il venerdì, telefono staccato e almeno tre visite al super per quello che ho dimenticato.

Sbragati con agio, togliti le scarpe, prenditi un bicchiere e passa spesso, senza avvisare. Quello che non si riesce mai a fare di persona, vorrà dire che cercheremo di farlo qua.

LaStè ha detto...

Ragazze, qui c'è un filo che ci lega!
Nel mio caso l'impegno massacrante del fine settimana è stato riportare il miniterrazzino a sembianze civili: ho potato, estirpato, piantato piante da arrosto dopo avere svuotato le vasche di cemento dalla terra vecchia.
Da qui nasce il mio mistero (se fossi una anche solo mezza fighetta direi che lancio il contest, ma ormai non ho più l'età per MTV, io penso ancora a Videomusic): come facevano 4 sacconi di terra a stare in una vaschetta piccolissima? e ancora: la quantità di materiale inerte che sei costretto a trasportare fino al bidone è proporzionale al numero di piani che devi farti a piedi?
Ecco dopo tutto questo è rimasto solo il tempo per un arrostino al latte (nonno docet) accompaganto da patatine in a bag (Syl, bacio il terreno su cui cammini)

LaStè ha detto...

Sarà il bel tempo che provoca attività frenetica? forse ho paura che arrivi il sole e si accorga che, come la cicala inevrnale, ho dormito tutto il tempo invece di pulire, stirare, raccogliere i gatti di polvere?
Ho passato il fine settimana a potare, estirpare, svuotare vaschette minuscole di cemento contenenti, mistero, un quantitativo di terra ben superiore al loro volume (?! chiamate il giornalista di Voyager, quello che la scorsa settimana ha detto che i materiali avanzati sono prodotti alieni lasciati da un ufo nei '70 ?!) per poi ripiantare erbe arrostifere: mirto, santolina, salvia rossa. In aggiunta anche menta marocchina e un numero imprecisato di Gazanie gialle e arancioni, girasole e basilico. Tutto chiaramente mescolato in 2 sqm di terrazzino.
Poi, a dimostrazione che è stata una giornata di grazia, ho cotto un arrosto al latte senza bruciarlo (!) che è stato spazzolato con patatine in a bag (syl, bacio la terra su cui cammini!).

Esmé ha detto...

1) le patatine in-a-bag sono da baciare una per una, e poi anche l'Autrice (anzi: le devo mettere anche qua, chiedo autorizzazione formale).

2) i girasoli vengono alti circa due metri. Hai letto bene il retro della bustina?

LaStè ha detto...

Poi li fisso alla ringhiera con dei tiranti e fanno anche effetto parasole!
Mi sono forse fatta pendere la mano?

Esmé ha detto...

LaStè, perdomani ma avevo fatto casino io con il tuo post, e ti ho obbligato a riscriverlo, e invece era arrivato ma era nascosto in mezzo alle bollette e non l'avevo visto, e adesso li ho pubblicati tutti e due. Insomma. Io ce la metto tutta ma il dettaglio mi scappa.

LaStè ha detto...

Non so se mi fai fare più la figura della schizofrenica o della rincoglionita che ripete le cose mille volte!