domenica 13 maggio 2007

riso Venere

Stasera riso venere con mazzancolle, asparagi, fave e piselli freschi. Niente cupoletta. Troppo stanca. Non era neanche male, a parte che non c'è carne dentro (non venitemi a dire che i gamberiformi sono carne). Però mi ha dato il pretesto per una bottiglia di vino bianco.
Dopo, mi sentivo insoddisfatta e mi sono messa nel piatto un cubetto di feta con olio squisitissimo e origano. Il che mi ha ricordato l'incipit di un libro, il quale (incipit) riassume e rappresenta per me una delle forme elementari, complete e soddisfacenti di felicità. Appena esco da quest'incubo ve lo faccio leggere. Chissà com'è bella Paxos in questa stagione.

(La gatta ha mangiato da sola. Lo so, non è una notizia da prima pagina, ma qua da me sì).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la gatta mangerà da sola...ma mangia più che bene. Io ieri sera ho mangiato alle 23,30 una scamozza arrostita ed una insalata di pomodori con origano. Ho mangiato in compagnia, ma secondo te, sinceramente, chi ha mangiato meglio? buona giornata anna

Anonimo ha detto...

devo aggiungere un post scriptum. Ti ho dato della gatta - quindi tanto bracchetto non ti vivo - ho pensato che ti riferissi a te medesima, invece, scusa, ti riferivi alla micia che per fortuna ha ripreso a mangiare da sola. Capisco il tuo sollievo e sono sollevata anch'io da brava gattara. Quanto a Paxos è bellissima in questi giorni ho notizie di prima mano. un tuz alla micia. anna

Esmé ha detto...

Andava benissimo così.
Le ambiguità della lingua italiana scritta mi divertono assai. A volte (non in questo caso) uno si sforza davvero tanto per scrivere chiaro, e quell'altro legge tutta un'altra cosa, e ha ragione!
In ogni caso, pare che io come bracchetto non sia credibile, devo ancora capire perché (arf arf arf)

Anonimo ha detto...

così accadeva a me con un segretario quando facevo l'avvocato e non c'era i pc ma c'erano fior di assistenti che battevano gli atti a macchina. Questo signore non solo interpretava la mia orribile scrittura ma, cosa incredibile, traduceva il vero. Se io usavo un giro di parole per dire, senza dire, che l'avversario aveva fatto una truffa...lui seraficamente batteva invece della parola "fondo" la parola "frode". Era un'anima candida. Io ho fatto come lui ho tradotto bracchetto in gatta. Sì bisognerà approfondire: sia sul bracchetto sia sul fatto che mi ritrovo, mio malgrado, ad essere anima candida. anna