venerdì 4 maggio 2007

Contrordine!


Melanzane, peperoni, pomodori? Tzatziki? Gazpacho? Macché.
Giusto il tempo di fare la bocca al menu estivo, e invece si sono aperte le cateratte del cielo e la temperatura è di nuovo da minestra.
Uffa.
Si ripiega rapidamente su zuppetta verde di asparagi, zucchine, fagiolini, patata, orzo e prezzemolo, e a cuccia sotto la copertina. Speriamo che sia l'ultima.

(Mai provato a fotografare una zuppa mentre bolle? Per non annebbiare totalmente l'obbiettivo, bisogna spolmonarsi a soffiare e poi gira la testa come dopo aver gonfiato un intero materassino. E quelli sniffano colla, tsk)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri sera ho usato esattamente le stesse parole - speriamo sia l'ultimo - scodellando nei piatti uno spezzatino fumante ed aromatico, finanche un po' piccantello,insieme agli spaertzli al burro (categoria grandi classici di casa von Adler).
Stasera pasta col ragù versione uomoalto, cioè secondo me una roba che non si può chiamar ragù: è sugo di pomodoro con la trita. Lui dice che il mio è secco e si può chiamare brüscitt e si dovrebbe accompagnare sempre a polenta o purée.
A me la zuppetta verde pare molto còccola.

Esmé ha detto...

se è secco, con la polenta o il purée non mi pare il caso. Il ragù versione UomoAlto immagino sia quello che si mangia in tutte le case in cui non si ha idea di cosa sia il ragù. Ignoranza che si tramanda, ahimé, più facilmente della conoscenza. Chissà perché?
Personalmente, per il ragù sono di scuola in bianco, pomodoro al massimo un'idea. Ma non lo faccio mai, non è una cosa tanto da cucina single.

Anonimo ha detto...

ops, mi è partita una erre di troppo negli spaetzli, i passerotti romanci.