martedì 15 maggio 2007

'a Caprese


Si avvicina il dannato compleanno, e questa volta NON farò la Caprese, perché mi hanno promesso la Torta delle Fate del Bosco (che trovo entusiasmante e appropriatissima per l'occasione, qualunque cosa sia).
Però non posso esimermi dal rendere omaggio.
La povera Caprese, oltre ad essere una delle torte che più amo, è anche una delle più bistrattate. Sento spesso di lievito, farina, fecola, vanilline, limoncelli e chi più ne ha più ne metta. Questa è la ricetta più semplice e referenziata, frutto di un annoso e piacevole lavoro di messa a punto sulla base del motto di Coco Chanel, che, a proposito dell'eleganza consigliava: "Togliere, togliere, togliere! ".
La torta deve venire bassa e restare un po' umida all'interno. Se volete proprio ammazzarvi, accompagnatela da qualche cucchiaio di panna fresca leggermente sbattuta (non proprio liquida, non proprio montata).

per una tortiera da 22 cm:
150 gr mandorle pelate
150 gr cioccolato fondente al 75%
100 gr burro (riducibili a 80)
4 uova (3 tuorli + 4 albumi)
100 gr zucchero (se il cioccolato è molto amaro, se no anche 80)

Tritare le mandorle nel mixer, lavorare zucchero e tuorli, aggiungere il liquore (non previsto nella ricetta classica) e poi il cioccolato sciolto a bagnomaria o nel micro insieme al burro. Mescolare con la farina di mandorle.
Montare le chiare a neve e aggiungere delicatamente all'impasto.
Tortiera imburrata e infarinata, forno 160° per 50 minuti circa (circa!).
Raffreddare sulla gratella e spolverare di zucchero a velo.
N.B. (i 160° sono veri, misurati con il termometro da forno, non quelli dichiarati dalla manopola ufficiale che raramente è giusta).

(Sorry, la foto è penosa, però è un caro ricordo).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tocco di classe è l'indicazione della dimensione della tortiera e della temperatura reale del forno, due cose che normalmente non vengono indicate. Così quando si riproduce la ricetta con la propria tortiera ed il proprio forno il risultato - almeno nel mio caso - se tutto va bene è della serie "brutta ma buona" più spesso un disastro.
Del resto la classe non è acqua.
anna

Anonimo ha detto...

Gioisco per la gatta e naturalmente per la sua padrona. Mi sono aggiornata leggendo posts e commenti.
Intanto manca un quarto d'ora e io volevo essere la prima.

Aggiornamenti cene ai prossimi commenti. Ne ho troppe da raccontare.

Sono stata iniziata alla crescia sfogliata ed altre bontà.

Anonimo ha detto...

Cosa mi piacerebbe fare oggi?
Preparare una caprese, ovviamente secondo la mia ricetta, ovviamente barocca,di quelle che ovviamente prevedono di concentrare il maggior numero di calorie e grassi (saturi, ovviamente) nel minimo spazio.
Recapitarla personalmente in quel di Milàn.
Bussare alla porta di una certa figura mitologica metà tanghèra, metà bracchetta.
Esibirsi in una canzoncina del tipo "Perché è una brava ragazza", magari accompagnata da una coreografia tip-tappeggiante.
Sperare (a questo punto, sarà un'impresa) di entrare e stappare una magnum di prosecco (Cartizze, per me, grazie)
Sospiri di sollievo, pensando che tutto ciò non sarà possibile? Posso capirlo.
Intanto la prima potrei essere io: Sil, il tuo post risulta datato 15 e orariato 22.47 (???). Tiè.

Esmé ha detto...

Sono una brava ragazza.
Non capisco perché ciò non sia possibile, sappi che vengono fino da Ferrara a dorso di cammello apposta per dare adito al programma che hai descritto. Napoli sono solo un paio d'ore di treno in più. Inutile che faccia scudo dietro a bazzecole.
Pagherei per vederti ballare il tip tap.
Ma lo sai che forse sul cartizze sono d'accordo? Però, onestamente, già che ci siamo, perché non champagne?
Ma non alle 8.04, per cortesia.

Esmé ha detto...

Insomma, a parte tutto mi piacerebbe sapere come la fai tu, la caprese barocca.