sabato 19 gennaio 2008

Prove

Ieri sera ho superato la prova del fuoco: cena a casa di amici. Con immensa gentilezza la famiglia ospitante ha accettato senza batter ciglio le mie limitazioni dietetiche e dopo ampia trattativa ha allestito un roast beef (non so dove abbiano trovato un beef così immenso, era il pezzo di carne più monumentale che abbia mai visto), e le verdure che mi sono permesse. Uno degli amici (il mio abituale ex-compagno di vizi e di fritture) mi ha portato un finocchio. Tutto per me. Signorilmente ho persino accettato di cederne alcuni spicchi. La teglia di cannelloni di zucca l'ho svoltata sgranocchiando quello, e la torta di mandorle se la sono spolverata di nascosto - ratti come topi - mentre ero in bagno. Li ho trovati silenziosissimi davanti a dei piattini vuoti, con le guance da criceto: traditi da una briciola sul mento.
Grazie al cielo era presente una graziosa cagnetta dalle orecchie pipistrelliformi, la quale mangia solo una volta al giorno, di mattina. Quando ho azzannato il finocchio le sue appendici paraboliche hanno captato il rumore della masticazione e tutto il suo essere si è rivolto a me con una intensità di desiderio tale da farmi sentire una donna fortunata. Io avevo il mio finocchio, lei niente. C'era un essere ancora più miserabile di me, in quella stanza. Ciò mi ha ridato dignità e coraggio.
Ti penso con profonda solidarietà, Pimpa, sappilo. Il mio cuore è con te, e sopratutto lo stomaco.


Le rinunce veramente dure sono state il pane e il vino.
In effetti le privazioni ti insegnano, come è giusto, a rivedere la tua scala di valori. Mi era già successo con il denaro, quando tanti anni fa ho fatto il primo, vistosissimo salto in basso nella scala del reddito. Il primo anno fu tremendo, ma alla fine mi resi conto di quali fossero davvero le cose alle quali mi costava rinunciare, e non erano tante come pensavo. Di tante cose inutili che mi concedevo prima senza neanche pensarci ora non c'è quasi più traccia nei miei desideri.
Ora mi accorgo che riesco a immaginare di vivere (sia pur tristemente) senza alcuni piaceri, e la lista degli irrinunciabili quotidiani al momento è composta dal pane e dal vino. Siamo arrivati all'essenziale.

Come diceva la cara Bridget: giorni di strazio, 15. Chili persi, 3. Sigarette fumate: le stesse di prima (nessuna postcoitale).

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che tu sia la prova vivente che le privazioni ed il digiuno portino inesorabilmente ad acuire la propria sensibilità filosofica. Asceti e santi lo testimoniano. Però ti avverto: se dovessi mai iniziare a parlare di visioni e di voci, sarò la prima a proporti per un TSO.
Con affetto e solidarietà (quella sempre, indipendentemente dalla condivisione della scelta).

Esmé ha detto...

Ma io le visioni le ho già. Vedo chiaramente, come se potessi toccarlo, un pane cafone di un chilo, caldo, spolverato di sale e benedetto d'olio nuovo. Vedo un blocco di cicoli e ne sento odore e sapore. Soprattutto verso quest'ora.
Le voci ancora no, però mi parlo molto nel sonno. Mi sveglio per sentire meglio quello che mi stavo dicendo, ma me ne accorgo e zittisco. Temo che non siamo discorso mistici. No. La camionista lo sa, ma si rifiuta di riferire.

Anonimo ha detto...

di tutte le creature viventi la donna è la più tremenda,e lo è con una intensità che ancora riesce a stupire me ,che come son fatte le donne lo dovrei sapere
mah
che il cielo ce la mandi buona

pagnottazza
ps comunque brava,e complimenti per lo stile,di alto profilo

Anonimo ha detto...

avevo provato a postare una foto. ma non c'è!
spalluzza

Esmé ha detto...

spalluzzabbedda, temo che voi non possiate postare foto, posso farlo solo io.

Anonimo ha detto...

la mia ignoranza in questo ambito è totale!
spalluzza

Anonimo ha detto...

I legittimi proprietari della Pimpa sono deliziati dal fatto che la loro pippistrilla sia protagonista di un post nel tuo blog, anche se non hanno capito assolutamente nulla di ciò che hai scritto. Visto che sono tedeschi.
Ma mi chiedono di salutarti e ringraziarti per l'onore.
La Pimpa invece ti ringrazia per l'Emmenthaler del servizio fotografico e ti strizza l'occhio.

Esmé ha detto...

Per l'Emmenthaler eravamo d'accordo che si faceva a metà, ma dille che le cedo la mia parte. Però deve rinunciare a inseguire il gattone grigio.

Andrea Ferrigno ha detto...

Non so come ti sia riuscito di far sorridere in queste condizioni: ci vuol maestria!

Anonimo ha detto...

Ti informo che stasera, in nostra - breve - assenza la batcàgnola ha rovesciato la pattumiera sbafandosi innumerevoli monnezze dell'umido, comprese due ossa.

Spero di non doverti vedere piegata a tanto.

Esmé ha detto...

Le ossa non dovrebbero dovuto trovarsi nella pattumiera: spettavano a lei. Non ha fatto altro che ristabilire un sacrosanto diritto. Spero che abbia avuto il buon gusto di sotterrarle in giardino svellendo alcuno metri della siepe di alloro.
Trattandosi della VOSTRA pattumiera, la tentazione mi sarebbe anche venuta. Nella mia c'è solo roba virtuosa, non farebbe gola neanche a un topo vegano.