mercoledì 4 luglio 2007

Pensierini


"La vera cuoca deve essere matura, deve conoscere la vita dal punto di vista del mondo, sia pure modesto; deve aver meditato sul bene e sul male, sia pure in modo umile e incongruo; deve esser passata attraverso il vaglio del peccato e del dolore, o almeno almeno, il che è spesso la medesima cosa, attraverso la prova della vita matrimoniale. Meglio di tutto sarebbe che avesse un amante, un amante feroce e brutale che la picchiasse e la accarezzasse, alternativamente; perchè ogni donna degna di questo nome è soggetta a bisogni psichici mutevoli, e ha il diritto di soddisfarli, e bisogna che siano soddisfatti fino in fondo, se il padrone deve godere di una cucina sana e buona."

Norman Douglas "Vento del sud"


Vi prego, vi scongiuro, di Norman Douglas cercate "Biglietti da visita" (Adelphi, 1983). Non è facile da trovare, ma vale la pena di battere le bancarelle, i remainder's, le librerie dell'usato, internet per averlo.
Se volete godere del privilegio di frequentare uno dei più grandi gaudenti del secolo scorso. Se vi necessita il diletto e il sollievo di stare accanto per un po' alla grazia, la cultura, la leggerezza, il senso dell'ironia garbata, lo spirito, la vera gioia di vivere, la classe di una mente vasta e serena. Se vi atterrisce il mondo come sta diventando - anzi, come ormai è diventato -, questo libro è un vero balsamo, un rifugio, una consolazione e una illuminazione felice. Una compagnia preziosa, e una lezione che vi piacerà imparare.
Buona caccia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanto è bello essere datati! Perchè non si ha bisogno di cercare sulle bancarelle...basta cercare sullo scaffale. E' il privilegio della vecchiaia. Concordo pienamente. Merita. Anna

Esmé ha detto...

QUESTE sono soddisfazioni.

Anonimo ha detto...

Confesso: ho capitolato. Sono andata contro la mia natura (e lei, fedifraga e opportunista come sempre, mi ha lasciato fare) e ho comprato quasi tutte le tue suggestioni letterarie.
Di norma, sono resistente e renitente a qualsiasi consiglio che riguardi libri o film: mi sembra altamente immorale, darne come accettarne. E' come se qualcuno tessesse lodi sperticate delle doti del suo amante, esortando qualcun altro a godere dei suoi servigi. Ma (congiunzione tremebonda)ammetto la pratica di regalarne (libri e amanti), benchè - secondo logica - essa dovrebbe essere ben più imbarazzante e spudorata.
E ciò ti dirà qualcosa sulla mia etica e sulla mio modo di ragionare.
Tu non inviti, non imbonisci, non decanti: offri piccoli brani di libri e di te e basta. Molto meglio di un pacchetto infiocchettato.
Quindi, essendo totalmente sedotta dalla generosità, accetto i tuoi preziosi doni.
Grazie.

Esmé ha detto...

Grazie a te, Noyra. Vedi, io non è che vado sbandierando i miei amanti letterari a destra e a sinistra, anche se talvolta il furore di condivisione mi prende la mano e commetto ancora lo stupido errore di spargere qualche entusiasmo in luoghi inappropriati. Ma qua sono a casa mia, e vado sul sicuro. Me lo posso permettere. Tutto quello che spargo qua, finisce in mani amiche:
posso anche permettermi la più libera generosità.
Non ugualmente farei con gli amanti. Se ne avessi.

Ora però sono in trasferta e su un computer in prestito, e non posso trattenermi quanto vorrei.
Finirò questo discorso sui regali quando torno a casa, tra qualche giorno.
Nel frattempo, spero che tu e i miei amori vi intratteniate con reciproco sollazzo.