giovedì 26 luglio 2007

Resipiscenze di una donna ex-magra

L'anno scorso, in questo periodo, mi feci forza e iniziai a liberarmi di dieci chili di lardo che si erano malignamente sovrapposti alla mia (fino a quel momento) perfetta silhouette da ballerina.
Andai da un medico che mi sottopose a un regime alimentare la cui durezza ricordo ancora come una palestra per il carattere.
Non potevo assumere carboidrati sotto nessuna forma, e quando dico nessuna, significa che mi erano proibiti anche i chewing gum senza zucchero e la senape, per dire. Diventai abilissima a scoprire tracce di carboidrati negli alimenti più apparentemente innocenti.
L'unica roba dolce che mi era permessa era la Coca Light. La quantità e la qualità delle privazioni che la nazidieta implicava, mi obbligò a inventarmi cose come il Jell'O della Disperazione. Quando una donna arriva a concepire un aspic di Coca Cola, è arrivata secondo me al massimo grado di perversione.
Tornai, però, alla mia figura dei vent'anni, e per qualche mese la gioia della vanità soddisfatta mi bastò a compensare le rinunce alimentari. Ma non mi valse la felicità, pare.

Ora sono tornata ippopotama, naturalmente.
Nove dei dieci chili persi gloriosamente sono tornati ad accomodarsi su di me, ed io ho conservato il ricettario delirante che mi ero costruita allora. Lo sfoglio nostalgicamente come si sfogliano vecchie lettere d'amore, ogni tanto dalle pagine cade una foglia di basilico essiccata, come una viola del pensiero, regalo di quel bel ragazzo tanto romantico. Che nel frattempo si strapazzava la mia migliore amica, naturalmente, come sempre.
Mai fidarsi di certi exploit. Non durano.

Jell 'O della Disperazione

1 bottiglia di coca light (0,5 l)
4 fogli colla di pesce
1/2 limone spremuto
4 fettine di limone
foglioline di menta


Mettere in ammollo la gelatina in acqua fredda per una decina di minuti. Scaldare un po' la coca cola, strizzare la gelatina e incorporare. Aggiungere il succo di limone.
Disporre le fettine di limone e le foglioline di menta sul fondo di due coppette, agggiungere qualche cucchiaio di coca,metterle in freezer per 10 minuti. Quando è solidificato, aggiungere il resto della gelatina, e mettere in frigo a raffreddare per almeno due ore.
Oppure, fare uno strato di gelatina sul fondo di un contenitore piatto, e qando è ben fredda tafliare a cubetti e servire in una coppetta.
Per servire, bagnare appena la coppetta in acqua calda per qualche secondo e rovesciare su un piatto.
Inventarsi qualche decorazione...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande perversione: concepire l'aspic di coca cola e scegliere Mengele come dietologo.
Non è che ti sei rivolta al secondo perchè avevi già in mente di realizzare il primo e ti serviva un incentivo a farlo?
Confessa, su!

Esmé ha detto...

E' un pensiero un tantino tortuoso.