venerdì 1 giugno 2007

Ossicini



"Fu" carré di agnello con panure aromatica al timo.
Rosicchiato sfacciatamente con le mani, alla faccia del bon ton. Bardolino Chiaretto. (il chiaretto, mi hanno appena spiegato, è il vino che accompagnava la mitica schidionata di pollastri de I tre moschettieri di Dumas. Cosa di cui riparleremo).
La micia ha passato una buona giornata, e io festeggio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Stasera cena quasi vegetariana, la panure, addizionata di parmigiano, l'ho utilizzata per gratinare le zucchine, peperoni in agrodolce, cellentani riscaldati e fatti diventare croccanti con l'avanzo della sopraddetta panure (abbondava..)Per i golosi c'era pure il salame di Felino.
Nella panure ci ho messo anche della profumatissima pimpinella, un'erbetta che custodisco gelosamente.
buono il chiaretto, sicuramente meglio del mio vino nostrano, fatto nelle campagne vicine, troppo "duro" per i miei gusti

Anonimo ha detto...

Pimpinella... l'ho scoperta anch'io da poco, nelle Marche. Ne ignoravo l'esistenza, o meglio, ne ignoravo la commestibilità. Laggiù l'ho assaggiata a condimento di una formaggella fresca di capra.
Cos'altro ci si fa con la pimpinella ragazzi?

E poi, non è un nome meraviglioso?

Tu Esme la raccoglievi con la zia in Brianza?

Esmé ha detto...

macché, la pimpinella io per anni l'ho confusa con la mentuccia (nepitella). Bisogna intercedere presso la Piperita patty, che la sa lunga in fatto di erbe. Sa anche cos'è l'erba con cui si fa il tortello amaro mantovano (Chrysanthemum balsamita, ma il nome non mi dice granché). E che la sua mamma accompagna alla polenta... il che mi incuriosisce parecchio.
E poi coltiva il basilico di Luxor, che non è basilico ma un'erba deliziosa che sa di cannella. Piperita, non lasciarci così nell'ignoranza.

LaStè ha detto...

Quindi Piperita sa anche se si deve cimare la santolina (i fiori li lascio o li estirpo?) e quando si raccolgono i tuberi del topinambur?
La prima domanda mi sta arrovellando ora, per la seconda penso ci sia tempo...o no?

Esmé ha detto...

La seconda la so io. Mi ero informata.

"Ogni pianta, se isolata, può produrre tre o quattro chili di tuberi che raggiungono il loro massimo volume solo in autunno inoltrato; perciò la raccolta non si deve iniziare prima dell'essiccamento dei fusti. Dopo si prosegue man mano che si ha bisogno dei tuberi poiché questi, al contrario delle patate, non soffrono i geli e si conservano bene sottoterra, mentre raggrinziscono in una decina di giorni se tenuti all'aria, per cui occorrerebbe conservarli sotto sabbia".
Insomma, devi aspettare che fioriscano (ottobre/novembre), aspettare che sfioriscano, che la pianta si secchi e vada in malora. Segnarti il posto dov'era la pianta (se no, come fai a sapere dove stanno le radici?) e scavarteli un po' alla volta, usando il terreno come un frigo naturale.
Se il vicino becca il segnaposto, ovviamente addio raccolto, e inizio di una faida probabilmente sanguinosa.