martedì 18 marzo 2008

Uova di quaglia in carpione

Quando ero ragazzina, mia mamma era convinta che io corressi il rischio di qualche terribile malattia reumatica, e mi faceva fare delle tremendissime iniezioni settimanali di non so cosa. Era un non so cosa di particolarmente doloroso, una polverina che richiedeva un siringone da cavallo, e ago di conseguenza. Per sottopormi alla cura (che ovviamente mi ha lasciato una eterna fobia per le iniezioni, essendo la mia persona un terreno fertilissimo per ogni tipo di fobie), andavo da una infermiera vicino casa. La quale, per aiutarmi a sopportare la tortura, aveva trovato un sistema infallibile. In casa teneva due quaglie. Così, da compagnia. Erano uccellini bellissimi, grassocci e molto domestici. Mi permetteva di tenerne una, mentre mi punzecchiava: con quell'animaletto caldo, morbido e fragile in mano, restavo immobile per tutti i minuti necessari al tormento, e mi consolavo anche parecchio.

Le uova di quaglia, tipico acquisto compulsivo pre-pasquale, l'altro giorno le ho messe in carpione: le ho fatte sode, e mentre le sgusciavo ho fatto appassire in tegame una cipolla bianca affettata. Poi ho aggiunto un bicchiere di aceto bianco e uno di vino bianco, abbondante dragoncello, sale e pepe in grani. Ho fatto sobbollire dieci minuti, e ho versato la marinata bollente sulle uova.
Dopo due o tre giorni di frigo, tolte dalla bagna, sono pronte per essere servite insieme agli altri antipastini, o all'aperitivo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

non potrei mai mangiarle.
spalluzza

Esmé ha detto...

perché?

Anonimo ha detto...

non sopporto le uova sode. le posso mangiare solo trasformate in frittata. da sole, con cipolle, zucchine, patate, alici, pasta, riso...come ti pare....ma non sode o alla coque! non parliamo poi dello zabaglione, solo l'odore....
spalluzza

segnodiaria ha detto...

Ci deve essere un gene responsabile dell'avversione alle uova in forma originaria ( sode, occhio di bue, coque): anche un terzo del mio nucleo familiare lo possiede nel suo corredo cromosomico. E ciò mi priva del piacere di una bella ed allegra padellata comunitaria di uova fritte, com'era in uso nei miei anni verdi.
Invece il carpione è un'altra di quelle preparazioni must, che sono convinta renderebbe appetibile anche la suola delle scarpe bollita.
Esmerissa, abbiamo una quantità di similitudini gustative pari solo alla quantità di diversità caratteriali.

Esmé ha detto...

Così pare, Noyralda.

Quando vivevo in campagna, il massimo per colazione era spostare la gallina, rubare l'uovo e bermelo ancora tiepido, nella sue ovesca perfezione. Ora so che c'è chi fa la maionese con le uova sode per paura della salmonella.

Anonimo ha detto...

esme secondo me quando stringevi la quaglia durante le iniezioni pensavi a come cucinartela :)

Esmé ha detto...

Io? Giammai. Il mio inconscio, casomai...