mercoledì 20 giugno 2007

Mesticheria


Una delle cose che mi piacciono più di Firenze sono le mesticherie.
In qualunque momento, si sa, uno può aver bisogno di reperire alcuni articoli di prima necessità, e al fiorentino piace avere sotto casa un posto dove trovare a colpo sicuro pentole di coccio, caccciaviti, setacci per la farina, televisioni, reti metalliche, brugole, gabbiette per i grilli, aggeggi per imbottigliare, barattoli, colle, sgabelli, scope di saggina e non, innaffiatoi, assi da stiro, terraglie, bottiglie col tappo a molla, scalette, moschirole, antiruggine, mortai, palette scacciamosche e manine grattaschiena, vasi da fiori, tazze di latta smaltata, teiere, bollitori, colapasta formato mensa, roncole, cestini, computer, sottopentola, pattine, naili (plurale di nailon), candele, guinzagli, portachiavi, stampini per dolci, pennelli, alari per camino, sgabellini pieghevoli, zanzariere, batticarne, metri a nastro, tagliauova, cazzuole, grattugine per noce moscata, lumi a petrolio, petrolio per lumi, spruzzatori, schiumarole, aspirapolvere, cardamaterassi.
Credo che ci sia qualcosa come una mesticheria ogni 100 abitanti.
Vi parlo delle mesticherie perché esercitano su di me una attrazione irresistibile. Parlano alla mia anima artigiana e a quella affetta da sindrome di Robinson Crusoe; alla massaia che è in me e al carpentiere che la ama; confortano il mio spirito stanco di globalizzazioni svedesi.
Nella mia cucina esistono, a guardare bene, svariati articoli tipici da mesticheria. Tutti amatissimi, e usatissimi.
Stasera ne ho ritrovato uno che giaceva nell'oblìo da molto tempo: il Tubo Delizia.

Il Tubo Delizia viene da uno dei pochi ferramenta ancora vagamente in spirito di mesticheria, che sta in corso Buenos Aires a Milano e sfoggia ancora una storica insegna Remington, rossa fiammante. E come si fa a non comprarlo, con un nome così? Serve a fare i polpettoni a bagnomaria. E' il sostituto tecnologico del tovagliolo arrotolato stretto e immerso nell'acqua.
Si fodera il tubo di carta oleata, si pigia il composto nel tubo e lo si mette a cuocere in piedi in una pentola. Si lascia freddare nel tubo, e poi si taglia a fette, che vengono belle rotonde. Mia mamma anni fa ci aveva fatto un polpettone di verdure al curry, una volta, tanto buono che me lo ricordo ancora. Ma chi se lo ricorda cosa c'era dentro...
Io ci ho fatto questo polpettone di tonno e patate, con capperi e pomodori secchi a pezzettini. Se è buono, poi vi dico.
Buona cena anche a voi.

4 commenti:

LaStè ha detto...

Questo ciaccanaglio è spettacolare!
Sembra un sogno proibito da tubista!
Facciamo la prova del 9: le dimensioni del tubo sono in mm o in pollici?

Esmé ha detto...

feet.

LaStè ha detto...

Ah!
Sei sicura di non averlo comprato su internet con una carta prepagata?
Io proporrei per il tuo attrezzo una terrina di zucchine al basilico...

Esmé ha detto...

tu sei troppo francescana, ultimamente.
Ti senti bene?