lunedì 8 settembre 2008

Compiti delle vacanze

Sono tornata. Il che certifica che ero anche partita, cosa niente affatto scontata.
Compiti delle vacanze: una meravigliosa cena a Cetara, di pesci e vino. L'alice marinata migliore della mia vita. Scoperta del prosecco campano (produzione insospettabile). Grazie Ele 'O Noyra, ricambiare sarà arduo.

Freselle (tema: "Cosa vedo dalla mia finestra") che mi hanno ricordato di cosa sa veramente il pomodoro. Scorpacciate. Datemi il mio pane e pomodoro quotidiano. E chi cucina più?
Tra le molte bellezze di questo paesino nel Cilento c'era quella che l'ortolano vendeva roba che arrivava palesemente dritta dalla campagna circostante. Ancora viva, insomma. Certe susine verdognole deliziose. Patate che sapevano di patata, e avevano - incredibile! - la consistenza della patata. Questi pomodorini dolci e profumatissimi. L'aglio profumato di aglio, senza sentori di muffe e irraggiamenti. Certe cipollone rosse succose che si potevano mangiare a morsi. E accidenti, se si sente la differenza. Altro capitolo: il pane. Marò. Che pane. E lo vogliamo fare un salto anche dal macellaio? Mi ha presentato una costata che faceva muuu!, che non sono riuscita a rovinare nemmeno schiaffandola sulla bistecchiera ridicola in dotazione alla casa. E tutto costava la metà (non scherzo: la metà esatta, a volte anche meno) di quello che ormai sono abituata a spendere per la spesa al mercato milanese.
E poi la zuppa di cannellini freschi (gli spollichini erano finiti, mannaggia); e le vongole buonissime.
Unico appunto: la mozzarella. Che fosse mozzarella, provola o fiordilatte, ovviamente era tre volte più buona di quella che mi rifilano qua, ma poesia zero. Incredibilmente, a due passi dalla zona di produzione più eccelsa dell'universo, qualcosa nella rete di distribuzione non funzionava come avrebbe dovuto.
Ovviamente, nella zona di produzione di un olio pregiatissimo, siamo riusciti a farci vendere morchia spacciata per extravergine bio. Pedaggio inevitabile del turista.

Come vedete sono stata brava: mi sono impegnata, ho fatto gli esercizi, ho assaggiato l'assaggiabile e goduto il godibile. Mi manca già tutto: sapori, odori, aria, acqua, mare, cielo. Silenzio. Stelle. Ce n'era tanto di tutto, e qua dove sto invece niente di niente.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentornata Esme!

Syl

Andrea Ferrigno ha detto...

Uh, bentornata!
E non preoccuparti: ci si riprende, e pure in fretta. A meno di post come questi, argh!
E cmq, ti segnalo all'esselunga dei buoni perini rossi a prezzo politico, per un rientro dolce.

Esmé ha detto...

Grazie Renzo. I perini li ho presi l'altro giorno e li ho appassiti in forno, erano effettivamente decentissimi.
Con la salsa, per quest'anno sono già a posto, in agosto non avevo niente da fare e ho fatto i miei 24 chili consentiti ad uso personale. Ho visto voi occupatissimi, invece: avete cambiato casa o siete andati a vivere in un magazzino pieno di servizi di piatti?

Andrea Ferrigno ha detto...

Siamo ancora nel bilocale.
Abbiamo soltanto (soltanto...) sbaraccato una casa sicula, con tutto quello che conteneva. Tornati un po' bianchicci e con le chiappe un po' più sode forse. E una tendinite alla spalla, i cuscini pesavano ;)

Anonimo ha detto...

mi sa che Cetara è in costiera amalfitana.....

Esmé ha detto...

Infatti, lo è.

Esmé ha detto...

Aaaah, ho capito il problema. Ok, siamo precisi: in costiera mi ci sono fermata a gozzovigliare, e poi ho proseguito per il Cilento.

Anonimo ha detto...

ora, geograficamente, mi torna di più!
il cilento è meraviglioso!
come mai hai avuto così brutte esperienze con olio e mozzarella?
dimenticavo quasi di firmare anche stavolta!
sono spalluzza e potevi passare anche da Napoli!

Esmé ha detto...

Oh, ciao Spalluzza!