venerdì 2 maggio 2008

Voglia di pasta

La voglia di pasta mi viene raramente, ma non perdona. Ieri sera ho avuto un attacco particolarmente virulento, ma non della solita pasta (serata di capricciosità massima) e sono andata a scartabellare in archivio per vedere se c'era qualcosa in attesa di sperimentazione. Figuriamoci se non c'era... ringrazio FDM per avermi dato il permesso di pubblicare la ricetta, che ho leggerissimamente modificato e che ho trovato entusiasmante.
Le foglie di vite le ho sempre in casa: metti che mi venga voglia di fare i dolmades, piatto greco che regolarmente mi dimentico sul fuoco dopo ore di lavoro ad arrotolare involtini minuscoli. In casa mia si mangiano solo dolmades bruciaticci, ormai è tradizione. Non sapevo che stessero benissimo anche con la pasta!


Trenette alle foglie di vite
(dose per due persone normali, quelle che per un piatto di pasta da 80 grammi non si degnano neanche dimettere su l'acqua)
  • 250 gr di trenette. Io non le avevo e ho usato gli spaghetti integrali Barilla (e non fate argh! Sono proprio buoni).
  • una ventina di foglie di vite medie fresche o in salamoia o sotto sale, come più facilmente le trovano i cittadini come me
  • un limone non trattato.
  • una manciatina di capperi sotto sale
  • pecorino semistagionato
  • 1 spicchio d'aglio
  • prezzemolo
  • pepe (la ricetta originale prevedeva il peperoncino, ma secondo me il pepe ci sta meglio)
  • olio extravergine saporito
Se usate le foglie fresche, scottatele brevemente in acqua leggermente salata e scolatele bene. Se usate quelle in salamoia o sotto sale, mi raccomando dissalatele molto accuratamente in abbondante acqua calda, cambiandola almeno tre volte. Sono sempre salatissime. Tritatele finemente. Dissalate anche i capperi (stessa raccomandazione). Spremete il limone, e dalla buccia ricavate dei filetti con il rigalimoni. Tritate il prezzemolo, grattugiate il pecorino. Mentre la pasta cuoce - nell'acqua non salata, a meno che non abbiate usato le foglie fresche- imbiondite l'aglio nell'olio in padella, aggiungete il trito di foglie di vite e dopo un po' i capperi. Fate andare a fuoco dolce per pochi minuti, aggiungendo un mestolino d'acqua se asciuga troppo. Preparate una emulsione con il succo di limone, un paio di cucchiai d'olio, una macinata di pepe nero e i filetti di scorza. Scolate la pasta al dente e molto umida, spadellatela con il condimento aggiungendo l'emulsione. Spegnete il fuoco, aggiungete il prezzemolo, mescolate e servite spolverato con il pecorino.
La foto è quella che è, ma mi si freddavano.

11 commenti:

unika ha detto...

come è invitante questo piatto di spaghetti...complimenti
Annamaria
http://ipiaceridellavita.myblog.it/

Anonimo ha detto...

Bentornata tra i pastai.
Questa sera, dal nonno, tajerin (o albesi che dir si voglia) ai funghi.
ciao
nonno

Esmé ha detto...

Nonno, sempre autunnale tu :-)

Anonimo ha detto...

Beh, vivo al lago e qui se non piove grandina.
ciao
nonno

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Esmé ha detto...

Gli inviti li tengo tutti nel cestino, sono molto disordinata... :)

Andrea Ferrigno ha detto...

La pasta integrale è un infausto strascico del regime IG?!?
Vabbè, parlo io che mi sto drogando di pane tirolese ai quaranta cereali, giusto in questi giorni...

Esmé ha detto...

Sì Renzo, ma l'ho adottata in permanenza perché mi piace proprio. Non con tutti i sughi, ma con questi belli saporiti sta benissimo.

Anonimo ha detto...

io ho mangiato tre pizze di fila, dop of course, come cura contro l'astinenza. basteranno a tenermi calmina per un po'? spero di sì altrimenti lievito anche io....

Anonimo ha detto...

Sconfessiamo le dicerie.
Oggi non è piovuto, quindi...
involtini di carpaccio
ciao
nonno

Anonimo ha detto...

pasta : buona
io sto facendo gran tagliatelle di grano saraceno per far fuori le scorte prima delle farfalline
provate al pomodoro,agli asparagi olio e peperoncino

pagnotta