domenica 24 febbraio 2008

Fermenti

Avevo giurato pubblicamente che mai avrei allevato creature - in coerenza con la mia radicata avversione alla maternità e alla parentela diretta - neanche sotto forma di muffe e lieviti.
Avevo promesso che mai avrei abdicato alla mia indipendenza, in favore delle esigenze tiranniche di organismi viventi e bisognosi di cure (con esclusione del Gatto, che riconosco come un essere superiore a me, e al quale tutto è dovuto).
Ed eccomi qua, prostrata da giorni di ansia, schiava di un barattolo di pappoccia glutinica che lentamente ma inesorabilmente cresce e si moltiplica nella nursery in dispensa.
Confesso che detesto questa avventura del lievito madre, che generalmente tanto appassiona la vera massaia. Giorni di immane sbattimento per studiare tutto ciò che il web ha da dire sull'argomento "Sourdough" (tecnicamente lievito naturale in coltura liquida). Una settimana di vagabondaggi per casa con il barattolo in mano in cerca di luoghi adatti per il baby, non troppo caldi, non troppo freddi, oddìo la corrente d'aria, oddìo non cresce, oddìo ha l'acetone, oddìo non respira; quintali di farina bio-pregiatissima sbattuti nel lavandino; pesare nanogrammi e cups e ml; orari, appunti, attenzioni.
Alla fine tutto per poter disporre quotidianamente di qualche carboidrato a medio/basso IG, che poi era la mia missione.
Comunque: posso affermare che ieri Milano-NW è nato, è robusto e vivace, ha avuto il biberon a mezzanotte, alle due aveva digerito e mi ha già obbligata a mettere la sveglia alle 8 del mattino (ripeto: sveglia alle 8, e tenete conto che di norma vado a dormire verso le 3) per nutrirlo.
Se tutto va bene, tra poco procedo alla biga, e domani metto in cantiere la prima pagnottona che farà contento Monsieur Montignac. Speriamo, perché non è mica detto che venga fuori qualcosa di edibile, da tutto 'sto lavoro.

A futura memoria, questo è il sistema che ho usato:

• 40 gr di farina di grano tenero integrale macinata a pietra
• 55 ml di acqua ( di rubinetto, riposata 24 h)

Ho fatto una pappoccia cercando di incorporare più aria possibile e l'ho lasciata in un barattolo di vetro, coperta da scottex a temperatura di circa 20°. Ogni 24h ho buttato metà del composto e ho rinfrescato il rimanente fino a raggiungere il volume iniziale. In questa fase, durata circa una settimana, ho tentato una serie di pasticci, dato che il magma non dava segni di vita: l'ho messo in forno con la lampadina accesa (temperatura 28°), ma era troppo caldo. Il quarto giorno ho aggiunto un cucchiaino di yogurt, dato che era poco vitale e l'odore era tropo acido (è servito moltissimo). Gli ultimi due giorni ho rinfrescato con metà farina integrale e metà manitoba (anche questo gli è piaciuto molto), e ho aggiunto qualche granello di zucchero di canna (non so se è servito o no). Sta di fatto che a questo punto si è avviato, raddoppiando di volume in circa due ore, producendo bolle in quantità ed emettendo un perfetto odore di champagne.

Ieri ho avviato anche una nuova coltura di segale integrale: se funziona, avrò a disposizione due starter per due pani diversi. Nella speranza che vivano a lungo in frigo, con rinfreschi settimanali, e non mi tocchi rifare tutto ciò altre volte. Tenendo conto che a me il pane fatto col lievito madre non piace granché, e preferisco di gran lunga il lievito di birra, sarei comunque assai soddisfatta di esserci riuscita.
In caso contrario solenne incazzatura, e pronto ritorno ai Wasa Fibre e all'orribile pseudopane Pema di segale germogliata (IG 35, ma rasenta l'immangiabile).
Nel frattempo: think positive.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai non scoraggiarti.
La biga ce l'hai.
Se trovi anche due cavalli puoi sempre farci una scorrazzata all'arena.
ciao
gio

Anonimo ha detto...

oh sono proprio contenta farsi il pane è bello e basta e piantiamola lì con la fola della massaia della mamma dei biberon:se girovaghi nel web e certo lo sai fare meglio di me troverai un mucchio di giovani maschi che con entusiasmo e bravura si fanno il pane col LM senza trip di mammismi melensi ,ma solo felici di gustare pane senza miglioratori acido ascorbico,lecitina e molte altre pessime aggiunte ,e fatto con le loro mani e in modo antico davvero naturale invece di tanti biobio per boccaloni
pagnotta contenta adesso abbiamo in comune anche un lievito!! a buon conto il mio è una bimba ,tiè

Anonimo ha detto...

Sarà anche bello con LM.
Ma poi è anche edibile?
nonno

Anonimo ha detto...

noo ma è una roba allucinante. invece mi sa che risolverò l'IG quaestio con il pema que a mi me manda loca! è buonissimo, una droca!

Anonimo ha detto...

non potrei mai avere in giro per casa di notte una cosa che cresce fuori controllo.
la mattina gli oggetti di casa debbono pesare quanto la sera precedente.
Pangolino Tradizionalista

Anonimo ha detto...

oddio, oddio, oddio, orrore, che schifezzume. ma eliminare totalmente pane e affini, decapitare monsieur montignac, farsi na passeggiata e magnarsi un gelato no?
valerì

Anonimo ha detto...

That's what friend are for.
Per tenerti la mano sulla fronte, quando restituisci l'anima dopo aver bevuto il settimo bicchiere di troppo, nonostante al terzo ti avessero già messo in guardia.
Per raccogliere gli sgocciolamenti oculo-nasali, dovuti all'ennesima ricaduta con il solito stronzo, condotta con la stupida determinazione pseudo-consapevole del "questa volta non è come le altre".
Per assistere placidi ed immutabili come il Don (o come il Piave?) a tutte le inversioni ad U - con doppio salto mortale, triplo avvitamento e quadruplo carpiato - che nel corso della nostra esistenza ci porteranno:
- ad adottare colorazioni tricologiche non comprese nella scala pantone;
- ad appassionarci ad hobbies per i quali un ergastolano proverebbe ripulsa;
- ad infervorarci per una religione o una filosofia o (nel peggiore dei casi) ad inventarne una, convinti che lì sia il segreto per la redenzione del mondo.
O, almeno, del proprio giro-vita.
tua
eleonors

Esmé ha detto...

Sul fronte tricologico mi sento una donna estremamente serena ed equilibrata.

LaStè ha detto...

Bio, lievito madre...adesso anche sveglia alle 8!
Non è che stai sviluppando una malattia cerebrale che ti ha smembrato la personalità, vero?

Anonimo ha detto...

per non parlare della mezz'ora in cyclette (in verità non ha detto che pedale anche, può darsi che ci si sieda e guardi Uomini e donne)
Pangolino Perplesso

Esmé ha detto...

Siete dei miscredenti, maligni e irrispettosi.
Guardo Neapolis, pregevolissima trasmissione di divulgazione scientifica per ragazzini indietro di crescita, e pedalo 10 km, a una velocità di 22 km/h, consumando 150 calorie. Ovvero l'equivalente di una fetta di pane.
Ma la fede mi sostiene in questa formidabile performance, e alla fine della tappa alzo le braccia e rilascio la seguente dichiarazione: "mama, son contento di essere arivato Uno"

Anonimo ha detto...

non esiste più quel ciclista. ora per stare al passo coi tempi devi drogarti che nemmeno Keith Richard, ridurti il sangue come Zuegg alla ciliegia. in compenso la grammatica è rimasta invariata.
Pangolino De Zan

Esmé ha detto...

Pensavo che bastasse depilarmi gli stinchi.