martedì 7 agosto 2007

Spanakotyropita



Ieri sera gradevole e non impegnativa cena pseudo-greca per amica vegetariana (e, ahimè, astemia, il che significa che mi sono scolata una bottiglia intera).
L'idea era di limitare le calorie, dato che lei è una che ci tiene, e io sono una che ci terrebbe, in teoria. O dovrebbe tenerci, mettiamola così.
Le ho fatto un classico tzatziki, una insalata di zucchini e carote a nastri con aceto di mele e pepe rosa, che non c'entra niente ma ci stava bene, una bella teglia di torta di spinaci e feta e delle pesche, anzi: delle percoche grigliate al forno con yogurt greco, miele, cannella e mandorle.
Non ci penso quasi mai, al dolce, quando invito qualcuno a cena, e sbaglio! E' sempre molto gradito. Devo dire che queste pesche erano buonissime.
Le percoche non le avevo mai capite bene. Mi amor me le fece assaggiare messe a fette in una brocca di vino bianco, e mi raccontò che il suo babbo le amava così. Si mangiavano le pesche, e poi si beveva il vino. In effetti sono meno saporite delle pesche gialle, o forse solo meno zuccherine, e nel vino ci stavano benissimo: lo lasciavano solo profumato di pesca, non addolcito troppo.
Ma al forno hanno rivelato la loro tempra: sono rimaste tostissime, stagne, e si sono lasciate grigliare ad alta temperatura senza soverchie svenevolezze. Anche lo yogurt è stata una sorpresa: non si è sciolto, come mi aspettavo, ma ha fatto come uno strato di mousse solido, che prossimamente conto di sperimentare anche sul salato.

la Spanakotyropita (non so se ortodossa o meno) è facilissima e rapida:

una confezione di pasta philo (6 fogli)
500 gr di spinaci
250 grammi di feta
1 uovo
sale, pepe
so che ci andrebbe l'aneto, ma è un sapore che non gradisco.

Gli spinaci si lessano, si strizzano, si tritazzano, si mescolano con tutto il resto.
Si stendono tre strati di pasta un velo alla volta nella teglia, ungendo ciascun foglio con l'olio (io uso uno spruzzatore, ma chi vuole spennellare spennelli).
Si mette il composto, si rimbocca la pasta che sborda, si livella e si copre con gli altri tre fogli, sempre unti uno ad uno. Si taglia a quadretti e si mette in forno a 180° (veri, misurati col termometro da forno) per mezz'ora. Botta finale di temperatura, se la si vuole più abbronzata.
Si mangia tiepida.
Se volete l'avanzo per il giorno dopo, conviene farne due teglie.

Non so mica se in Grecia si fa con la pasta philo. Nei chioschi in giro l'ho mangiata in genere fatta con una sfogliaccia bisunta, ma non avendo mai avuto il piacere di mangiare a casa di mamme greche che cucinano bene, sospetto che la facciano con la philo o altra pasta leggera, croccante e non unta.

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