mercoledì 7 novembre 2007

Incubazione



Si cucina poco o niente, in questo periodo, e ci si nutre un po' come capita. Il che significa che si fanno fuori residuati da dispensa e si comprano cose, tipo il pesto pronto, che normalmente non albergano nel mio frigo.
In cambio si lavora un po', si dorme di giorno e si legge di notte. Sono stata anche a una mostra a Como, che mi ha fatto riflettere seriamente sull'opportunità di riprendere il mio piccolo lavoro di artista, totalmente abbandonato causa scoraggiamento ormai da un paio d'anni. Ma vedere questi lavori altrui mi ha, dannazione, fortemente incoraggiata. Speravo di essermela cavata mollando tutto, come al solito, ma poi no: ho riconosciuto dei fili che pensavo non valesse la pena di seguire, e che invece hanno portato altri a fare cose che mi sono piaciute moltissimo; e un paio avrebbero anche potuto essere mie, se solo ci credessi un po'. Sono in incubazione, quindi. Una condizione che mi inquieta e mi stanca ("pigra, sei pigra" mi dicono, e hanno ragione). La pigrizia letargica è sempre la mia prima reazione all'apparire di una sia pur vaga prospettiva di azione. Un sano rifiuto animalesco dell'attività, sia in quanto potenzialmente faticosa che in quanto foriera di valanghe di grane che ormai conosco bene.
Cerco di astenermi finché posso, ma poi, come tutte le incubazioni, verrà il momento in cui non si potrà far altro che lasciar fare il suo corso alla natura, e vedremo cosa mi porterà.
Vi offro come unico intrattenimento alimentare questa modesta polentina riciclata con gorgonzola, spinaci e stracchino, accompagnata da una insalatina di sedano di Verona e radicchio di Chioggia condita con gorgonzola: che fa pendant. Nell'insalata ci sarebbero state benissimo un po' di noci, casomai vi venisse in mente di farvela.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

provo ma ieri non passavano i miei commenti

Anonimo ha detto...

è passato allora ecco
quel filo che non sembra valere la pena di seguire è un'immagine che già contiene un futuro
aspetto
adoro l'incubazione,processo per il quale oggi si è perso il rispetto ,rosi dall'ansia di fare e far vedere.
l'incubazione lascia che le cose trovino da sè la la forza
è una cosa da fini intenditori, è bellissima.

Esmé ha detto...

Grazie per quello che hai scritto. Profondamente lo condivido.
Sai, ognuno è incinto a modo suo. Questo è il mio.
E mi ha fatto capire le fatiche, le inquietudini e anche la grazia dell'attesa, se non è sterile.

Anonimo ha detto...

Per parte mia, aspetto il fiocco sul portone. anna

Anonimo ha detto...

Fili? Si parla di fili? Mi ricordano il motivo per cui sono passata al kilim: non va annodato.

Esmé ha detto...

Ah, giusto. Quello va ingarbugliato.