domenica 9 settembre 2007

Chutney di pomodori verdi


Eccomi qua.
Ho traslocato, ripristinato, configurato, installato, aggiornato e messo in pista il mio parco-computer. Uno l'ho pure venduto (e quindi ho dovuto fargli una rivergination, povero caro). Lavoraccio. Sono stufa. Ho gli occhi pixelati. Ma comunque è stato catartico.
Nel frattempo, ho anche iniziato il mio personale ramadam, e soffro orribilmente per la mancanza di consolazioni alcoliche cena natural durante. L'umore fa schifo esattamente come al solito, e allora ho pensato che una pausa virtuosa magari mi riassetta un po'. Certo, però: che palle!
Avevo in mente oggi, mentre smanettavo, di mettere su il chutney di pomodori verdi, ma mi sono accorta di essere priva di barattolini acconci, per cui sono rimasta alle fasi preliminari.

La mia ricetta non è mia, ma viene dritta dal libro di Annalisa Barbagli, "La cucina di casa del Gambero Rosso" che non tradisce mai:

Chutney di pomodori verdi

1 kg di pomodori verdi
300 gr di zucchero di canna
250 gr di ottimo aceto bianco
200 gr di uvetta sultanina (che io riduco a 150)
2 spicchi d'aglio
30/40 gr di radice di zenzero pelata e grattugiata
1 peperoncino piccante
1 cucchiaio raso di senape in polvere
1 cucchiaino da tè colmo di sale

Lavate i pomodori, divideteli in due, privateli dei semi e tagliuzzateli lasciandoli cadere in una casseruola di acciaio a fondo pesante (io uso una fantastica pentola a doppio fondo, con intercapedine per il vapore: ideale per le marmellate, le creme e tutto ciò che deve sobbollire ma non attaccarsi). Spremete l'aglio, spezzettate il peperoncino e uniteli a tutti gli altri ingredienti. Mettete la casseruola sul fuoco, fate alzare l'ebollizione, quindi abbassate la fiamma e proseguite la cottura, senza coperchio, per un paio d'ore, fino a quando il composto sarà diventato denso e consistente come una marmellata. Versate il chutney, ancora bollente, in vasetti di vetro molto caldi, chiudeteli subito e conservateli in ambiente fresco.
Con questa dose, ne vengono 4 vasetti da 150 ml.

Accompagna arrosti di carni grasse: oca, anatra, maiale. Oppure formaggi, ovviamente.

Voi come state?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao già smesso di buttare cartaccia?
bello questo chutney,anche se credo non lo farò mai ma se me ne avanzi un microvasetto ti avanzo un vasetto di marmellata di zenzero?

Esmé ha detto...

affare fatto!

LaStè ha detto...

Ti ricordi quel vasetto di mostarda di pere?
Consideralo un ostaggio.
Seguirà foto con testata del Corriere.

Esmé ha detto...

Belli, gli scambi culturali!

Anonimo ha detto...

Ieri sera ho assaggiato il chutney fatto 10 gg fa.
Ero titubante, l'odore sparso per casa durante la preparazione mi aveva reso molto, ma molto, scettica.
Devo dire che m'è piaciuto assai, pure alla figliola (l'unica in famiglia a non avere remore per le novità). Non so quanto dureranno i vasetti fatti. Questa è una ricettina da conservare per le preparazioni future.
ciao

Esmé ha detto...

In effetti l'odoraccio di aceto che spande in cottura non è affatto appetitoso, ma i sentieri delle novità sono sempre impervi e pieni di rischi...
Sono contenta che sia piaciuto anche alla figliola (e scommetto che anche tua sorella non storcerà il naso).