lunedì 20 aprile 2009
Emma
Venerdì mattina è morta la gatta Emma. Ero preparata, per quanto ci si possa preparare: ha iniziato a stare poco bene già in dicembre, ho saputo allora che non aveva possibilità di cavarsela. Per fortuna ha sofferto un po' solo nell'ultima settimana.
Ha vissuto poco più di dieci mesi, cinque in una gabbia al gattile e cinque e mezzo con me.
Della vita e del mondo, quindi, ha visto proprio poco. Però il poco tempo che ha passato con me è stato pieno di cose buone, per tutte e due. Ha avuto tutti i vizi possibili, e ha goduto dei piaceri fatti di niente di una cucciola. Ho potuto darle una fine quasi decente. Mi ha onorata della sua confidenza e ha approfittato di me come è giusto che sia. Si è padroni di un cane, ma si è al servizio di un gatto. È così.
Ora forse so cos'ho riconosciuto in lei che mi ha toccata tanto profondamente quando l'ho presa in braccio la prima volta: aveva bisogno di me. Era una creatura segnata: io ho visto solo la sua bellezza, in quel momento, ma il mio istinto evidentemente ne sapeva di più.
La sua presenza, nonostante la tristezza e la rabbia di saperla solo di passaggio nella mia vita, è stata una gioia. E anche un insegnamento, perché ho fatto l'esperienza di come si fa a vivere la gioia un giorno alla volta anche quando si sa che non ce ne saranno molti. Non pensavo.
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17 commenti:
Che bella eredità ti ha lasciato Emma...e che fortuna che vi siate trovate: non poteva trovare compagnia migliore per il breve tempo che aveva.
Eleonors
Mi dispiace!
Coccolina...
So cosa si prova. Mi dispiace tanto tanto.
Era così carina, mi dispiace tanto.
Io ho vissuto, e sto vivendo, le stesse tue sensazioni. Si esternano con un grande senso di pudore nella paura di non essere capiti. Un abbraccio
Un pat pat sulla schiena a te. Tanto le parole non servono a granche' comunque.
Una carezza.
Morellick
un abbraccio forte. a lei e a te
Te l'ho già detto.
Sei una bella persona.
mi spiace so con quanto slancio l'avevi presa e quanta gioia reciproca vi siete scambiate.
io ho un cane, ma non me ne sento "padrona", forse perchè lei ha in parte una storia simile al tuo gatto.
sono esperienze molto particolari quelle di prendere un cane o un gatto da una gabbia, magari con qualche problema fisico come è accaduto a me, e dargli la possibilità di vivere in un'altra maniera.
in genere si scopre che anche il nostro amico a quattro zampe ci sta dano l'opportunità di vivere in una maniera diversa.
spalluzza
Sei una ragazza coraggiosa.
Grazie a tutti.
Certo che... sarò bella, sarò coraggiosa, ma sarò anche parecchio sfigata, accidenti. Un pensiero egoista e poco nobile, ma insomma.
Comunque. Va meglio. Il magone sta lasciando il posto a una colossale incazzatura. Perché non era giusto che accadesse questo: non a lei, non a me; non doveva succedere e basta.
C'è sempre uno scarto tra quello che si ragiona e quello che si sente: io sto lì in mezzo, con un ululato di rabbia trattenuto che il mio stramaledetto carattere riflessivo distilla in sagge considerazioni e positive lezioncine. Forse sarebbe meglio ululare e incattivirsi? Io credo di no, ma che faticaccia.
magari sarebbe utile uralare!
spalluzza
Ciao leggo ora di Emma e mi dispiace veramente tanto.. ti mando un grande abbraccio.
Francesca
«io sto lì in mezzo, con un ululato di rabbia trattenuto che il mio stramaledetto carattere riflessivo distilla in sagge considerazioni e positive lezioncine»
Cavolo, come ti capisco...
Arrivo ora da aNobii e leggo di Emma (ho letto anche del tuo colpo di fulmine). Anche se non ti conosco spiace anche a me. E' stata fortunata a conoscerti Emma.
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