
Le streghe si sono riunite da tutti gli angoli del nord Italia per l'annuale crapula. Speriamo l'anno prossimo di riuscire ad avere con noi le neoelette ligure e trevisotexana, e la delegata autosegregata del salernitano: ci sono mancate.
Un seminario sull'amicizia, più che un sabba. Un simposio di femmine toste, impavide e gaudenti. Il mio personale festeggiamento che vale per Natale e Capodanno e Ferragosto e Befana messi insieme.
La fondue di mare l'avevo assaggiata l'anno scorso al ristorante MURTARÖL di Plaun da Lej, sulla riva del lago di Sils, in Engadina. Se avete una bottiglia di Pouilly-fumé, è la morte sua. Peccato che io me la sia dimenticata in frigo, e siamo andate avanti a prosecco senza rimpianti.
Ingredienti
- code di: astice, scampi, gamberoni imperiali, gamberi grigi, gamberetti, gamberucci, insomma, avete capito: crostacei pregiati
- coda di rospo
- filetto di salmone
- filetto di tonno
il tutto possibilmente di assoluta perfezione. Il nostro pesce lo era, grazie al marito della parrucchiera.
per il court bouillon:
carota, pochissimo sedano, porro, prezzemolo (con gambi), pepe in grani, lisca di coda di rospo o di altro pesce delicato, qualche corazza di crostaceo.
per accompagnamento: la maionese è imprescindibile, poi tutte le salse che vi vengono in mente. Noi abbiamo fatto: maionese al cury, salsa di sedano rapa, salsa soffice di finocchio, yogurt all'harissa, e ci siamo dimenticate l'all-i-oli e la panna acida al rafano, perché stavamo occupandoci della torta.
per contorno:
verdure (fagiolini, sedano rapa, quello che vi aggrada), patatine novelle
riso patna (tutto al vapore). Noi avevamo ancora i blinis dell'antipasto di salmone, e ci sono bastati.
attrezzatura: fornelletto da fonduta (rechaud)
cestini di rete metallica con manico lungo.
Preparare il court bouillon con le lische, le verdure e gli odori.
Togliere le teste ai crostacei, e sgusciarli lasciando solo la codina.
Tagliare a bocconcini la polpa dei pesci.
Disporre tutto, possibilmente con cura estetica, su un piatto da portata o su un bel vassoio.
Idem per le verdure e il riso, su un altro vassoio.
Mettere il brodo caldo nel rechaud acceso, al centro della tavola.
Ognuno prende un bocconcino, lo mette nella apposita retina e lo lascia cuocere per qualche minuto, intanto beve il vino e chiacchiera, poi si accorge che non sa più qual è il suo e si pappa quello del vicino, dopo averlo intinto in una salsina. Poi si litiga.
Finito il pesce, si serve il brodo in tazza, magari dopo averci buttato dentro degli spaghettini di riso cinesi.