mercoledì 13 maggio 2009

Count down -2 (la tentazione)

Rimettere le mani oggi pomeriggio, dopo queste ultime cinque settimane di galera, in qualcosa che riconosco come cibo è stato magnifico. E insieme difficile. Ormai il cibo (questo, non quella roba - sana e gustosa, sì, come no, certo, ci siamo capiti - che ho dovuto e dovrò continuare a mangiare per non tornare balena) mi fa PAURA. Ora che sono, per la seconda volta in questi cinque anni, tornata ad assumere la mia forma naturale con davvero grandi sacrifici, mi tocca fare i conti con delle scelte. Taralli sì: gioia immediata e sconforto postumo, o taralli no: rinuncia immediata e gioia postuma. The same, old story.
Ovviamente la risposta dovrebbe essere taralli sì, ma con estrema misura, e ragionando bene su cosa ci mangio insieme, eccetera. Il che costituisce, per la mia natura, quasi peggio che privarmene. Non ce l'ho, il senso della misura. O meglio, ce l'ho: è la sazietà. Non solo quella dello stomaco pieno, ma quella del desiderio appagato. La quale, se gli do retta, mi porta inesorabilmente verso la balenitudine.
Mi sono accostata quindi alla tarallificazione e alla cantuccificazione con un atteggiamento di chirurgico distacco: li ho fatti, e non li ho neanche assaggiati. Alla vista sono un po' troppo biscottati, ma non lo saprò fino a sabato. Stasera carne ai ferri e verdura, e pedalare.
Inutile dire che convivere con l'adorato Nemico per i prossimi due giorni sarà una discreta prova di carattere.

13 commenti:

fedeccino ha detto...

ciao menodue :))
i taralli al gorgonzola ispirano assai, e le tue scatole di alluminio tipo pizza da pellicola cinematografica mi piacciono moltissimo.
Visualizza il tarallo come un traguardo, e prosegui col countdown (stoccare in luogo impervio)

Unknown ha detto...

E' cosi'. Non c'e' niente da fare. Al mondo ci sono persone per le quali cibarsi e' una delle incombenze della vita, alla stregua di fare la pipi' e lavarsi i denti.
E poi ci siamo noi: dover fare i conti con la razionalizzazione del nutrimento e' sventura grande. Io a volte al pomeriggio, mentre sono al lavoro, se ho un cliente spaccamaroni mi sforzo di pensare a cornchips intinte nella salsa. E sto subito meglio. Chiedere a me di fare i conti con le calorie o di concentrarmi sugli abbinamenti degli alimenti presenti nei miei pasti e' sinceramente chiedermi tanto. Non sto dicendo che non lo faccio (qualche volta...), in certi momenti e' indispensabile se non mi voglio rassegnare alla chiattitudine. Dico solo che e' uno sforzo che non tutti capiscono. Non e' semplicemente una questione di mangiar meno. E' altro...

Esmé ha detto...

Eh sì, Daniela: e poi ci siamo noi.

Hai detto tutto meglio di come lo pensavo confusamente io stessa.
È altro. È la fine dell'impunità giovanile, per esempio, tra tante cose che sembrano non avere a che fare direttamente col cibo, e invece ce l'hanno. E molto altro ancora.

Andrea Ferrigno ha detto...

"E' altro"

Sa di sofferenza incommensurabile. Ommioddio.

Però per chi vive il cibo come piacere sublime le privazioni non sono una mera sofferenza.

La privazione può essere una tecnica sublime per amplificare il piacere, e mi sa che in questi giorni ne sei perfettamente consapevole ;)

lise.charmel ha detto...

il mio regno per un tarallo
(quanto ti capisco)

Esmé ha detto...

Renzo, capisco e condivido l'argomentazione, ma nel mio caso sei fuori strada. Non ho avuto una educazione cattolica, io. Il che, come già ti dissi in altri ambiti, mi priva di una serie di raffinati amplificatori del piacere :-)

Andrea Ferrigno ha detto...

MENO UNO!!
Quindi domani guarderai con distacco i taralli, ne prenderai uno lo mordicchierai distrattamente e apprezzerai il solito sapore di tarallo. (Poi però le tue endorfine, rinfocolate dall'attesa estenuante, esploderanno in un'onda anomala e stramazzarai a terra :D :D)

manukag ha detto...

Santo cielo, quanto ti capisco.

Buon ultimo giorno. :)

lise.charmel ha detto...

be', sei ancora tra noi per raccontarci la sublime esperienza?
:)

Esmé ha detto...

Mi vergogno a dirlo, ma è successo quello che prevedeva Renzo, anche se in un altro senso.
Venerdì sera, con il frigo pieno di spumante fresco e il tavolo coperto di ogni genere di delizie salate e burrose ho ceduto, e ho assaggiato. E sono stramazzata. Il mio corpo, ormai avvezzo a ricevere roba pulita e sana, ha avuto un tracollo e si è rivoltato violentemente.
Il giorno 0, dopo una notte di tormenti, mi ha vista avvicinarmi al favoloso buffet non con gioiosa baldanza bensì cautamente, con inedita e felina diffidenza.

Andrea Ferrigno ha detto...

cavolo...

(be', eri in buona compagnia, giusto venerdì ho preparato una boccia d'harissa seguendo la tua ricetta e poi l'ho subito vuotata!)

Esmé ha detto...

Nel cesso?

Andrea Ferrigno ha detto...

Previo passaggio per le vie gastrointestinali. Passaggio alquanto rapido e ustionante...