domenica 7 ottobre 2007

Costola & Adamo


Questa non l'avevo mai vista (per cui l'ho subito acquisita). In foto sembra un banale arrostino, ma lo vedete l'osso che spunta? In realtà è una costola di vitello, con l'osso dentro e la poca ciccia che ci è attaccata tutta arrotolata intorno, e poi rivestita di pancetta.
Glissiamo sul fatto che la bestia è nata in Lituania, e macellata in Olanda. Tanto, ormai...

Mi ricorda una memorabile vacanza brada in Sardegna con un moroso argentino. Semianalfabeta, ma vero figlio di un carnicero (macellaio). Scoprì, dopo anni che viveva in Italia, che nella Sardegna incantata del fuori stagione si trovavano tagli di carne che non aveva mai più rivisto fuori dalla pampa. Pance di vacca, diaframmi, costolame, sottocode, ciccia di ogni foggia che qua in continente la diamo al gatto, stupidi mangiatori di pallide fettine che siamo.
Fu afferrato dalla nostalgia. Si commosse. Si arrazzò.
Lo mandavo a fare la spesa, e lo recuperavo regolarmente nei retrobottega delle macellerie più sperdute, abbracciato a degli omoni insanguinati, che bevevano cicchetti di Filuferru seduti tra le carcasse e se la contavano di raffinatezze di asados e grigliate in un intreccio di dialetti che spaziavano dal guaranì al basso cagliaritano. Felici entrambi di aver trovato un vero intenditore. Fratelli di carne.
Scoprii il suo talento di BBQ-man (l'altro talento l'avevo già scoperto, e mi sarebbe anche bastato da solo), e anche di questo approfittai bassamente. Ogni sera tornavamo con involti di carni mai viste, e lui appiccava fuochi omerici sul retro della casa semidiroccata che avevamo preso in affitto solo perché aveva una postazione- grigliata formidabile. La doccia si faceva con l'acqua fredda sotto la pompa in giardino, ma fa niente. Sudava, sbuffava, soffiava, sventolava, rivoltava braci, legava pezzi di bovini, li rivoltava, li seppelliva sotto il fuoco, li rigirava su pali e spiedi orizzontali e verticali. Mai visto un umano più felice. E anch'io, devo dire, me la spassavo parecchio, con quei banchetti tribali. Mi serviva il bendiddio a tarda sera, alla luce delle braci morenti, con chimichurri di raffinata composizione e la faccia estasiata di un cavernicolo che ha fatto buona caccia e la presenta alla sua cavernicola, maschio e orgoglioso. Si faceva festa. Fu una vacanza meravigliosa. Avevo tutto quello che mi serviva.
Insomma: quasi.


(Dato che mi si rimprovera, ecco la costola da cotta. Noiosoni!)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, ma ogni tanto, vorremmo anche vedere il risultato cotto.
ciao
gio

Esmé ha detto...

sai che differenza. Immaginatelo un po' marrone.
Tze.

Anonimo ha detto...

rimango impressionato dalla potenza del tuo racconto...par di vederlo dipinto.
Chissà cosa lega gli uomini al BBQ, forse è davvero il richiamo del cavernicolo.
F

Esmé ha detto...

Robe ataviche, sì.

Anonimo ha detto...

Il noiosone approva.
Così ha proprio una bella faccetta.
Se non c'è nessuno che ti distrae devo ammettere che produci benissimo.
ciao
gio

Anonimo ha detto...

Vista l'ottima qualit� della cottura delle due l'una:
a) anche le donne hanno innate e atavite qualit� nell'utilizzo del BBQ;
b) caccia il nome del cavernico che ha arrostito la costola.
Anna

Esmé ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Seconde me, è un entrecôte senza entre. O una entrecôte-avec-côte. O più italianamente, una fracosta con la costola.
Sì, mi sto arravogliando: cercavo un timido modo di rientrare nel giro e superare lo scuorno post-super-gaffe.
Non ho migliorato molto la situazione, credo.

Esmé ha detto...

Ti vedo comodamente adagiata in graticola, quasi quasi ti ci lascio ancora un po'. Passo domani a vedere se sei cotta a puntino :-)