mercoledì 18 maggio 2011

Parentele

"La peonia è il capolavoro dei cinesi. E, bisogna aggiungere è la massima sublimazione del cavolo: guai se nella manifestazione più alta non si percepisse anche un’ombra della più infima. Mi è difficile esprimere la grande passione che ho per le peonie [...] ". 

Questo dice il mio adorato Ippolito Pizzetti a proposito delle peonie. Passione che condivido del tutto. Botanicamente non so se sia esatto, ma certo sotto il profumo intenso e soavissimo di questi fiori si percepisce una nota "bassa," carnosa, commestibile.

Passo questi giorni di convalescenza in casa e sono contenta di poterlo fare, perché sarebbe un vero dispiacere allontanarmi dal meraviglioso mazzo di peonie bianche e rosa che mi ha portato la mia mamma per il mio compleanno. È una bellezza che cambia di ora in ora, e ha bisogno di spettatori dediti e adoranti. Le piccole sfere compatte che si aprono e dispiegano i petali accartocciati, esplodendo in fiori enormi e sontuosi nel giro di poche ore. Bellezza tutta per me, e non ne voglio perdere nemmeno un minuto.
E mirando e osservando, ad un animo poetico  e sublime come il mio - come sapete portatissimo per la pura contemplazione e l'afflato spirituale - come può non sovvenire una similitudine? Oggi, fotografando il burroso cuore della peonia bianca ho capito cosa mi ricordava. I petali esterni chiusi a coppa, stretti intorno all'interno, lussuoso segreto. La sottile pelle sferica che contiene appena la ricca sostanza cremosa. Anche se definire "infima" la burrata sarebbe un'eresia, che né io né Pizzetti commetteremmo mai.

(La foto della burrata è un furto dal web, mi perdoni l'autore che non so più chi sia)

venerdì 13 maggio 2011

Ritardi

Avevo un sacco di buone intenzioni, ma poi sono stata aggredita da un virus veramente carogna che mi ha atterrata per una intera settimana. Sono ancora intronata dal cimurro e dagli antibiotici, per cui nell'attesa di riuscire ad articolare qualcosa di meglio vi tengo buoni con una delle mie non-ricette, che poi è tutto ciò che sono riuscita a farmi stasera, dopo otto giorni di minestrine.
È semplice ma molto gustosa, e piacerà anche a chi virtuosamente sta cercando di lesinare sulle calorie nella speranza di perdere qualche grammo prima dell'estate. Non io: io sono nella fase "Chi se ne frega". E ahimè, si vede.


Torta di verdura a strati
  • 2 patate medie
  • 1 peperone giallo
  • 1 cipolla
  • 1 melanzana violetta
  • 2 zucchine
  • 3 pomodori ramati
  • Abbondanti erbe aromatiche fresche: basilico, origano, maggiorana, timo, chi più ne ha più ne metta
  • parmigiano o pecorino grattugiati (o un mix tra i due)
  • Sale, pepe, olio etc
Spezzettare le erbe aromatiche.
Affettare le verdure sottili, e disporle a strati, leggermente sovrapposte in una pirofila unta d'olio, in quest'ordine: patate, peperone (sale, pepe, erbe aromatiche), melanzane, cipolle (sale, pepe, erbe aromatiche), zucchine, pomodori.
Salare e aggiungere un giro d'olio. 
Cuocere  in forno a 200° coperto con alluminio per mezz'ora, poi per un'altra mezz'ora scoperto.
Aggiungere il formaggio grattugiato, lasciare intiepidire. È buonissima anche fredda.


Se vi piace (e a me, ovviamente, piace), arricchire aggiungendo tra gli strati di verdure delle scaglie di provolone dolce, o mozzarella di bufala o altro formaggio adatto.