lunedì 21 dicembre 2009

Regali



L'altra mattina ho aperto la porta, e ho trovato un pacco per terra fuori dalla soglia. Un pacco bello grosso.
Nel pacco c'erano dentro tanti pacchettini, ognuno con la sua carta colorata, il suo nastrino e il suo biglietto. Pieno così di pacchettini.
Quindi, questo post è per una persona. La persona che, andando in giro nella sua vita piena di impegni e casini mica da ridere e persone a cui badare, ha avuto per me, nel tempo, una quantità di pensieri: l'ho scoperto via via che aprivo i pacchettini, perché ognuno conteneva una cosa che mi era piaciuta quando eravamo insieme, di cui s'era parlato, che qua non si trova, che questa persona sa di me. E se lo è ricordato.
Io adesso vorrei che questa persona sapesse che questo regalo mi ha veramente stesa. Non sarei capace di fare una cosa così articolatamente carina. Forse una volta lo ero, ora non più. Ma mi ha fatto venire la voglia di tornare ad esserlo.
Queste gentili lucine colorate staranno ogni sera sulla mia tavola, mi terranno compagnia e mi faranno pensare a lei. Vabè, io ci penso già spesso, ma forse non lo avevo fatto sapere abbastanza.

mercoledì 16 dicembre 2009

Coniglio prezzolato

C'era chi si pagava i pasti in trattoria disegnando opere immortali sui tovaglioli. Chi accettava polli e uova in cambio dell'alzataccia notturna per far nascere un bambino. Uno aiutava il  vicino a spaccare legna, e in cambio riceveva del formaggio o un bel tocco di lardo. Anche il cane faceva la guardia alle pecore, per la sua ciotola di zuppa. Tempi civili.

E io?
Niente. Io niente. Io qua, derelitta e tapina, a mangiare freddo perché prima c'era da fare la foto. A spiattellarvi le mie disavventure gastroesistenziali e le mie patetiche intimità, sforzandomi come una bestia per infiocchettarle anche con una parvenza di humor, o almeno di brio, così ridevate e poi vi sentivate meglio, al confronto.
E non parliamo delle mirabolanti ricette che hanno innalzato vertiginosamente la qualità della vostra vita quotidiana, mentre io ingrassavo come un dugongo e poi mi toccavano mesi di nazidieta per espiare  - ne sono certa - anche i vostri peccati.

Ricevo da mesi lamentele, suppliche, appelli e pressioni al limite del minaccioso per ricominciare a sollazzarvi. Ma cosa credete, che lo faccia per la gloria? Pfui. La gloria non campa la famiglia, la mia vanità si soddisfa altrimenti e qua c'è una gattina che deve crescere, e mangia come un bove.
Basta! Pensavate, furbacchioni, di andare a scrocco per sempre? Che tanto il web è libero, e allora liberi tutti? Eh no, miei cari, troppo comodo. Io sono una creatura umorale e sensibile e ho bisogno di essere motivata e possibilmente anche vezzeggiata, se no mi deprimo e vi lascio a becco asciutto, come si è constatato in questi mesi.
Quindi, cominciate a pensare a cosa avete di buono in dispensa per compensare i miei prossimi servigi. Mi contento di poco. Due uova di vera gallina, un po' di insalata dell'orto, un mezzo coniglio ruspante, qualche acciuga salata, una bottiglia di Pouilly-Fumé, vedete un po' voi.

Inaugura lodevolmente questa nuova gestione un'offerta che mi sono guardata bene dal rifiutare: per scrivere questo post riceverò da un magnanimo lettore del fois gras di qualità sopraffina, e uno Champagne che se mantiene quello che promette mi aiuterà a onorare il capodanno come merita, e come mi merito.
Per i prossimi, aspetto proposte.


Rotolo di coniglio ai carciofi

Per 2 persone:

  • due/tre schiene di conglio disossate (circa 400 gr). Dove si trovano le schiene di coniglio disossate? Io le ho reperite alla Coop, voi magari avete un macellaio serio.
  • 5 carciofi
  • 60 gr di prosciutto crudo dolce
  • timo fresco
  • vino bianco
  • sale aromatico
Pulire spietatamente i carciofi e tagliarli in quarti, poi ogni quarto in tre: sbianchirli nel micro 3 minuti con due cucchiai d'acqua, o passarli in padella fino a metà cottura.
Spianare le schiene con il batticarne, metterle sul tagliere leggermente sovrapposte. Salare e pepare.

Disporre sopra la carne le fette di prosciutto e metà dei carciofi, aggiungere dei rametti di timo fresco. Arrotolare e legare con spago da cucina.

Riscaldare una teglia in forno a 200° con un velo d'olio. Aggiungere il rotolo. Far colorire girandolo ogni tanto (circa 20 minuti). Aggiungere il resto dei carciofi, altro timo, aggiustare di sale e aggiungere un dito di vino bianco secco, magari un bel vermentino ligure. Portare a cottura (altri 20 minuti).


(Ahimè la ricetta è very light per i gusti del committente - è un po' da signorine, lo so - ma questo mi sono inventata e questo gli tocca).